«La più nobile specie di bellezza è quella che non trascina a un tratto, che non scatena assalti tempestosi e inebrianti (una tale bellezza suscita facilmente nausea), ma che si insinua lentamente, che quasi inavvertitamente si porta via con sé e che un giorno ci si ritrova davanti in sogno, ma che alla fine, dopo aver a lungo con modestia giaciuto nel nostro cuore, si impossessa completamente di noi e ci riempie gli occhi di lacrime e il cuore di nostalgia.»
– F. Nietzsche (Umano, troppo umano. Dell’anima degli artisti e degli scrittori)

Scrivo dopo una giornata parigina di fine ottobre, segnata da un luminosissimo cielo, da un’aria fresca e dai colori dell’autunno.
Chiedere di più sarebbe quasi un peccato. Caro Saku sei fortunato ad unire in te le radici dell’immortale Roma, i grandi splendori e i piccoli vizi di Parigi e l’armoniosa l’austerità di Tokyo e del Giappone. Spero che assorbirai tutte queste cose ti circondano e che diventino per sempre parte di te.

Hai solo 6 mesi ma sembri avere già la saggezza dei secoli, capace come sei di ridere di tutto (e di strappare baci e sorrisi di ogni ragazza che ti si avvicina).


Continua la tua scoperta del cibo solido, che questa settimana di ha portato ad assaggiare patata dolce (mercoledì), tofu (venerdì) e rapa bianca (sabato). Tu sembri gradire tutto.

Inizi anche a gattonare sempre più deciso e ormai tenerti seduto durante il bagno è quasi un’impresa.
Io ci provo, ma finisco sempre bagnato da capo a piedi.


Grazie meraviglioso Saku, ogni giorno con te è divertentissimo (anche se faticoso!)
«Che cosa t’attenda in futuro, rinuncia a indagare:
qualunque altro giorno t’aggiunga il destino, tu devi
segnarlo all’attivo. Sei giovane
non disprezzare gli amori gentili, le danze,
fin tanto che il tuo verdeggiare rimane lontano da uggiosa canizie.»
– Orazio (Odi)
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