Oggi splende il sole, la piacevole temperatura di fine estate si accompagna bene all’umidità che ormai ho capito essere tipica della lunga estate giapponese.
Le nostre giornate sono passano tra ricche colazioni e cene a casa con i genitori di Maiko (innamoratissimi di Saku), giri per negozi alla ricerca di vestiti e cibo (tutto ovviamente per il piccolo Saku che inizierà a giorni la sua scoperta del cibo oltre il latte materno) e incontri con le amiche di Mai.
Io mi addormento alla sera sul tatami ascoltando il suono delle cicale in giardino e mi risveglio al mattino con un gabinetto che si apre e si illumina da solo quando apro la porta del bagno. Non ho ancora ben capito se mi trovo nel futuro o nel medio evo, quello che è certo è che si sta benissimo.





Per concludere mi faccio la solenne promessa, per l’ennesima volta, di rimettermi a studiare giapponese per andare oltre quelle quattro frasi di cortesia che uso a ripetizione.
Per ora la mia conoscenza di qualche parola mi già ha tirato più volte fuori da situazioni imbarazzanti (ad esempio ieri sono riuscito a cavarmela egregiamente in un ristorante dove le porte dei bagni per uomini e donne nei locali pubblici erano differenziate solo dalle scritte おんな e おとこ…). Posso fare di meglio però, lo so.

chotto, se ti puo’ consolare io entro talvolta nei bagni degli uomini, fatico a decifrare i simboli! poi quando vedo gli orinatoi capisco di essere nel luogo sbagliato. e non ci sono ideogrammi di mezzo.
Geniale l idea di tagliare le unghie mentre dorme !
Anche io me la cavo meglio a Tokyo con gli ideogrammi che a casa a Parigi con i disegnini astratti!