«– In che cosa ti vuoi specializzare, qui?
Il ragazzo ci pensò sù un momento.
– Mah, non saprei. Al contrario di te, non c’è un campo specifico che mi interessi. Potendo passerei tutto il tempo a riflettere, riflettere, riflettere. Vorrei seguire liberamente i miei pensieri. Ecco cosa vorrei fare. Ma il puro ragionamento, forse è qualcosa che serve soltanto a costruire il vuoto, non trovi?»
– Haruki Murakami
Domani si ritorna a Parigi.
Si ritorna alla città, ai rumori, alla metropolitana, ai marciapiedi affollati.
Oggi però è ancora il silenzio dei boschi, le pennichelle con Saku dopo pranzo, il tempo di ascoltare la dolce tromba di Chet Baker e di leggere qualche pagina di Murakami.









Prima di partire ci siamo anche concessi un altro pranzetto al buonissimo ristorante Le Contrade di Gaiole, che consiglio a chiunque passi di qui.





«La musica di Chet Baker aveva un inconfondibile profumo di giovinezza. Molti sono i musicisti che hanno impresso il loro nome sulla scena del jazz, ma chi altri ci ha fatto sentire con tanta intensità il soffio della primavera della vita?
Nel suo modo di suonare c’era qualcosa che faceva nascere nel petto un ineffabile, lancinante dolore, delle immagini e dei paesaggi mentali che soltanto la qualità del suo suono e il suo fraseggiare sapevano trasmettere.»
– Haruki Murakami
Come sta crescendo! Le foto sono sempre molto belle, però quelle dei piatti (devo ancora cenare) sono un colpo basso 🙂 Buon rientro.
La Toscana ti ispira… Un abbraccio a tutti.
Bello il libro sul jazz di Murakami. Saku naturalmente sempre superlativo.