Primavera

«Cher Maître,

Nous sommes aux mois d’amour; j’ai presque dix-sept ans, l’âge des espérances et des chimères, comme on dit. — et voici que je me suis mis, enfant touché par le doigt de la Muse, — pardon si c’est banal, — à dire mes bonnes croyances, mes espérances, mes sensations, toutes ces choses des poètes — moi j’appelle cela du printemps.»

– Rimbaud (Lettera a  Théodore de Banville – 24 maggio 1870)

Rubo le parole a Rimbaud per parlare di printemps, ovvero di primavera, anche se di primavera qui non se ne vede neanche l’ombra e continuano imperterriti a imperversare il freddo, la pioggia e il vento.

Essendo però Sakutaro di spirito avventuriero, protetto per di più da uno strato di grasso che lo tiene al calduccio, il mal tempo non lo ha fermato ed ha girato Parigi per mille commissioni che lo hanno portato addirittura alla torre Eiffel.

Questa settimana Saku ha anche ricevuto la visita di una amichetta, anche se forse non se n’è neanche accorto visto che ha russato tutto il tempo.

Chotto & Saku
Chotto & Saku
Saku e Tomoè
Tomoè e Saku

Le avventure di questa settimana includono anche i tentativi di fare una foto per i suoi passaporti.

Provateci voi con un infante di un mese a seguire queste istruzioni: occhi aperti, testa dritta,sguardo nella macchina, bocca chiusa.
Sembra facile, eh come no.

Condivido con voi i tentativi e il risultato finale.

Too happy
Too happy
Not centered
Not centered
Risultato finale: sembra un galeotto. Uno della banda bassotti
Risultato finale: sembra il galeotto Pietro Gambadilegno

Comunque vi parlo di dettagli perché  dare un quadro generale di come vanno le cose non è facile.
Non equivocate, Saku sta bene e noi siamo felici, ma la stanchezza la fa da padrona assoluta e penso che tra qualche anno ricorderò poco e niente di queste confuse settimane.

Tutto si svolge nella nebbia di notti passati con poche ore di sonno sulle spalle con risvegli ogni due ore per poppate e cambi di pannolini. I pianti si alternano a sorrisi ma ancora non ci è chiaro per niente cosa ci vuole comunicare.

Ma tutto questo poco importa. Diventa ogni giorno più bello e anche se abbiamo un atroce mal di schiena (io) e dolorosi gonfiori vari (Mai) la gioia di vedere il piccolo Edoardo che cresce vale tutte le fatiche del mondo.

Almeno lui dorme
Almeno lui dorme

 

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