«Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il Colonnello Aureliano Bunedía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.»
– G.García Marquez (Cent’anni di solitudine)
Oggi festeggiamo il compleanno della mia mamma che nonostante abbia fatto il terribile scherzo di lasciarci due anni fa, non ha mai smesso di accompagnarci ogni giorno nelle nostre avventure, di farci mangiar bene con le sue ricette, e a servirci da esempio con la sua forza, la sua meravigliosa ironia e il suo immenso amore per noi.
Ho scelto come apertura di questo post le prime righe di un libro che lei amava molto e che ben sintetizza il modo in cui lei vedeva la vita. Una specie di “realismo onirico”, un misterioso miscuglio di assoluto pragmatismo (era pur sempre una Fisica) unito ad una capacità di trascendere la realtà quando questa era troppo restrittiva e limitativa per tutto quello che aveva dentro la testa e il cuore.
Dai lei ho imparato tanto, tantissimo e adesso che sto per diventare un genitore anche io incrocio le dita sperando di aver preso anche solo un centesimo delle sue capacità, della sua pazienza, e della sua sensibilità.
Io e Maiko dopo aver fatto una meravigliosa colazione, in suo onore, in uno dei più bei Salon de Thé di Parigi, ci siamo messi a frugare negli scatoloni di vecchie foto per trovare la migliore da pubblicare oggi.
Ecco qui: ve ne beccate tre perché scegliere era troppo difficile.



Tanti auguri, Sitto.
Tanti auguri 🙂 Con un esempio così, avete la strada spianata.
Ciao Mamma di matteo!
Arrivo tardissimo, ma auguri lo stesso.
Che bel regalo avete fatto alla nonna.
Le somigli tanto.
Un abbraccio!