Sto sperimentando con Twitter. Lascio sporadiche tracce dietro di me (qui sulla destra), quasi delle briciole di pane alla Pollicino (anche se la metafora – lo ammetto – è deprimente).
Poi la Domenica dovrei qui tirar le somme.
Interpretare gli eventi della settimana con saggezza e visione, dimostrare insomma che il totale è più della somma delle parti.
Ma mica è roba facile.
E se la vita fosse veramente solo la semplice somma di tutti gli eventi di cui siamo parte? Nulla di più e nulla di meno.
Per la seconda settimana di fila mi ritrovo a fare il nome di Wittgenstein, e cito dal suo Tractatus:
1.1 The world is the totality of facts, not of things.
1.11 The world is determined by the facts, and by these being all the facts.
1.12 For the totality of facts determines both what is the case, and also all that is not the case.
1.13 The facts in logical space are the world.
1.2 The world divides into facts.
2 What is the case, the fact, is the existence of atomic facts.
2.01 An atomic fact is a combination of objects (entities, things).
Nel dubbio razionale che tutto si riduca agli ‘atomic facts’ (in pratica i miei tweet) e che quindi la rielaborazione sul blog, con tutte le sue annesse elucubrazioni, sia del tutto insignificante, io aggiungo un elemento di sorpresa e irrazionalità. Ovvero le foto del mio nipotino giapponese vestito da samurai.


Wittgenstein avrebbe apprezzato? Non lo so, ma il blog è mio e non suo.
Per lo stesso motivo aggiungo anche foto mia in stile Abbey Road. Prendetela come volete (e continuate a seguire tweet e blog!)

Non so se l’esimio Wittgenstein avrebbe apprezzato, ma io sì. Foto spettacolari, chissà cosa dirà Rihito quando le vedrà da grande.
Che il tuo nipotino così conciato sia esilrante e simpatico è dire poco
Lasciamo stare la logica wittgensteiniana, con questa meraviglia che hai come nipote!
Rihito for president! Bellissimo!
Da mangiare di baci.