Part 1 (ore 16:00)
Scrivo dal treno mentre iniziamo l’ultimo tratto che separa Lione da Parigi, senza fermate intermedie.

Lungo viaggio iniziato stamattina con la sveglia alle 7:00 con l’ultima colazione sui Navigli e la chiusura della casa che per quasi tre anni ci ospitato sotto il suo tetto.

Partenza poi sul TGV che lentamente si è arrampicato tra le Alpi fermandosi più volte a raccattare sciatori tra le montagne innevate.


Il morale è buono anche se le nuvole in cielo ci sono sempre.
Ieri infatti mi sono arrivate in testa mille grane burocratiche da Parigi che proprio non mi aspettavo. Hanno toccato un mio punto debole visto che davanti alla burocrazia mi sento sempre come l’agrimensore protagonista del Castello di Kafka, sperso e disorientato.
Adesso quindi sono più confuso che altro, ma voglio pensare che tutto si risolverà per il meglio. Spero con tutto me stesso che molte delle mie paure siano dettate più dalla stanchezza che da altro.
Intanto ringrazio intanto i soliti buoni amici che oggi mi hanno accompagnato moralmente durante il viaggio e che sono sempre lì quando ho bisogno di loro.
Part 2 (ore 20:40)

Bonne nuit!
Ti capisco, la burocrazia mi fa sentire come se sprofondassi nelle sabbie mobili. Però… che bella casa! Che vista! E che emozione, cominciare una nuova vita!
le tue foto hanno suscitato stupore qui tra me e il Capitano, ma sporattutto la vista da casa tua! senza parole.
vedrai, tutto andrà per il meglio.
Che casetta eccezionale!! Direi che la cité vi abbia accolti bene.
In bocca al lupo per la nuova avventura, è sempre una cosa entusiasmante scoprire cose nuove.
PS Cosa si mangia di interessante al cambogiano? 🙂
Al cambogiano abbiamo iniziato con degli involtini di erbette e gamberetti (uno) e di carne di maiale (l’altro).
I primi erano in quella che penso fosse farina di riso cotti al vapore e gli altri fritti.
Per secondo siamo andati entrambi sul pollo, io alla citronella e Mai al ginger.
Ovviamente con dell’ottimo riso.