La befana è passata anche da noi, in questa giornata dedicata a svuotare la cantina.
Abbiamo buttato via tonnellate di cose vecchie in un impeto zen-buddhista di liberazione dai beni materiali.
Forse lasciare Milano è importante anche per questo.
Un sano e leggero nomadismo fisico e spirituale.
Leggevo oggi nel libro di Montanelli che ho sul comodino che nel primo codice giuridico emanato alla fine del 600 dai Longobardi essi “identificavano l’individuo con gli oggetti che gli appartenevano: chi strappava un occhio a un cavallo era come se l’avesse cavato al suo padrone”.
Forse non è cambiato tanto da allora.
Svuotiamo la cantina e mettiamoci in viaggio, è meglio.


Dopo le fatiche degli immensi sacchi neri portati su dagli scantinati, un po’ di orrendizie per pranzo mi sembravano meritate.


Buona buttata di fardelli! Ho alle spalle un numero non precisato di traslochi, credo una 10ina, di cui almeno 4 di case intere. So cosa significa sbarazzarsi delle cose in cantina, e’ un po’ doloroso. Ti sono vicina 🙂
Pero’ e’ ancora piu’ doloroso tenere come me vari pacchi buttati nelle soffitte delle case dei proprio genitori in Italia in attesa di sistemazione (della serie “cose rimaste nel limbo”).
Ah, la seconda foto contiene alcuni tra i miei cioccolatini preferiti: che befana generosa, la tua!
Elle, concordo, io nel mio piccolo sono al mio 4 trasloco e devo dire che ormai provo più gioia a disfarmi della “roba” che a prenderne della nuova.
Sui cioccolatini, che dire, ce li meritavamo!