Les vrais voyageurs

Se qualcuno approda alle soglie della Poesia immune dal tocco di follia delle Muse, persuaso che l’abilità tecnica lo renderà bravo poeta, ebbene né lui, né l’opera sua matureranno mai. La poesia d’una mente equilibrata è offuscata da quella del delirio.

– Platone (dialogo “Fedro”)

Non so se la stessa considerazione valga per la scrittura di un blog, ma concedetemi un breve post di pausa e di divagazione.

Una attimo di quiete nella frenesia dei preparativi per pensare alla dolce salvezza e forza della follia, utile nell’arte, ma anche nella vita quotidiana, e – perché no – anche nella mia partenza.
Ci pensavo ieri mentre tornavo a casa in aereo, trascinato e spinto da violente folate di vento sulle Alpi, calmato solo da un piacevole gin tonic nel buio della sera invernale senza il quale non so come avrei fatto a sopportare lavoro, fatica, sonno e turbolenze!

Qui a casa Mai ha sistemato della bellissime luci di Natale. In forno cuoce un meraviglioso arrosto e io cerco piano piano di organizzare tutto, ma come al solito finisco con il naso nei libri e porto a termine ben poco.

A quest’ora di venerdì è inutile ostinarsi a cercare casa, quindi mi fermo e visto che tanti dei miei ospiti sul sito sono viaggiatori come me, e visto che per un po’ la mia nuova casa sarà la Francia, mi sembra giusto dedicare a tutti noi questa poesia di Baudelaire:

“Al ragazzo di mappe, di stampe appassionato,
è vasto l’universo quanto è vasta la brama.
Ah, come è grande il mondo al lume della lampada!
agli occhi del ricordo come è piccolo il mondo!

Un mattino partiamo col fuoco nel cervello,
col cuore traboccante di rabbia e di voglia di amare,
e ci affidiamo al ritmo dell’onda che addormenta
il nostro infinito sul finito del mare.

C’è chi fugge felice una patria obbrobriosa
e chi l’orrore della propria culla;
altri, astrologhi a picco negli occhi di una donna,
la tirannica Circe dai rischiosi profumi.

Per non mutarsi in bestie s’inebriano di spazio
e di luce e di cieli fiammeggianti;
il gelo che li morde, il sole che li cuoce
cancellano adagio il marchio di quei baci.

Ma i veri viaggiatori partono per partire
e basta: cuori lievi, simili a palloncini
che solo il caso muove eternamente,
dicono sempre «Andiamo», e non sanno perché.

I loro desideri somigliano alle nubi;
e come il coscritto sogna il cannone, loro
sognano vaste, ignote, cangianti voluttà
di cui nessuno al mondo ha mai saputo il nome.”

My christmas lights

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