The Fields,The Sky

“Uno schiavo, disse Catone, quando non dorme dovrebbe sempre lavorare. Non importa che il suo lavoro sia necessario o meno, egli deve lavorare perché il lavoro è in se stesso un bene, almeno per gli schiavi. Questo concetto tarda a morire e ha fatto accumulare montagne di inutile, ingrata fatica.

Credo che questo istinto di perpetuare il lavoro inutile sia, in fondo, solo paura della massa. La massa è composta (questa è l’idea) da spregevoli animali che, se avessero tempo a disposizione, sarebbero pericolosi; onde evitare rischi, è meglio che siano sempre troppo occupati per pensare.”

(G. Orwell – Senza un soldo a Parigi e Londra, cap. XXII)

Io finalmente mi gusto il freddo che è arrivato dalle montagne e mi permette lunghi riposi notturni. Il cambio di clima ieri ci ha portato a sperimentare un ristorante qui sotto casa sui Navigli intorno al quale gironzolavo curioso da tempo, ovvero “L’osteria dei Formaggi”

Tramonto autunnale

Il posto è pieno di serene e pacifiche mucche ed ogni portata, dall’antipasto al dolce, è accompagnata da un qualche meraviglioso prodotto caseario.

Io ho iniziato con ricotta al forno con sopra un po’ di fagioli borlotti alla salsiccia e poi sono passato a dei ravioli con toma, polenta e melograno.

Forse non il massimo per il colesterolo, ma la serata è stata piacevole e mi sento di consigliare il posto.

Holy Cow!
Chotto in contemplazione bovina

Oggi pomeriggio due passi al parco per digerire e meditare sul futuro mio e del mondo…

Intanto segnalo anche la mia meta di domani. Mi aspetta infatti una giornata in Bocconi a prendere spunti. Il titolo del convegno ispira battute di sarcasmo al Dáimon che è dentro di me: Post-crisi? Un’affermazione o un auspicio? E poi chi salva chi? Noi le banche o le banche noi?

Ma poi forse è meglio non pensare, come dice Orwell, è meglio continuare a lavorare alacremente.

Questa è la fortuna di chi ha fatto la guerra: sono stato in guai peggiori decine di volte. È solo questione di perseveranza. Ricordati la massima di Foch: «ATTAQUEZ! ATTAQUEZ! ATTAQUEZ!»”

11 comments

  • Eh, Milan, quando ci andavo nei miei weekend lombardi una delle mie zone preferite era proprio Porta Ticinese.
    Come fanno a dire che è brutta questa città? O non ci sono mai stati, o non hanno occhi! Devo dire che non c’ho vissuto però, quindi non so come sia la quotidianità. Però sospetto che abitare dove abiti tu aiuti parecchio ad apprezzarla.

    Gli italici latticini sono uno dei miei peccati di gola, leggere della tua cena è allo stesso tempo croce e delizia per il mio palato abbruttito senza mozzarelle tome taleggi e squacqueroni!

    Per il “post crisi” credo proprio sia un tentativo di ottimistica lungimiranza (a dire la verità, in Italia fino agli eventi degli ultimi mesi si parlava di post già prima). I soliti paradossi temporali.

  • In effetti Porta Ticinese ci consola del nostro vivere milanese essendo dotata di tanti piccoli negozietti di formaggi e carni piemontesi, di pani e dolci tirolesi, di ristorantini vari e belle librerie.

    Tu però almeno hai l’Oceano davanti!
    Noi qui ci dobbiamo accontentare dell’acqua dei Navigli.

    Io quindi domani andrò ad ascoltare i discorsi sul “post-crisi” per capire se è meglio che l’umanità continui a lavorare per salvare le banche o se invece è meglio torni a mungere mucche e stagionare tome…

  • Bella la citazione, anche se deprimente, visto il mio lavoro da cottimista della cultura che non conosce fine settimana (e non perché mi riposo negli altri giorni, ma perché non mi riposo proprio). Se hai voglia, magari facci un riassunto dei discorsi “post-crisi”, sono proprio curiosa (prima di tutto di sapere dove vedono il “post”).

  • Per Tuccio: il ristorante mi sento di consigliarlo, eviterei però i dolci… dopo due ricche portate con formaggi, la torta al mascarpone è veramente di troppo!

    Per Silvia: Il lavoro del traduttore ci rende disponibili un sacco di capolavori, quindi almeno è più “utile” di altri! Compreso quello che faccio io… Sul discorso post-crisi ho tentato una impossibilmente estrema sintesi nel post di oggi, ma sarei lieto di prolungare la discussione!

    Per giacomella: come sai sono un semplice osservatore

  • C8, non essere modesto. Tu non sfigureresti affatto in quel ruolo…..hai presente una ventata di novità in quella città grigia?
    Ecco tutto. Daje, Giacheme

  • …benissimo, il 5 novembre siamo a Novara…non mancheremo di venire a salutare la tua gentile consorte e a gustare insieme a voi una splendida cena omaggio. Cordialmente.

  • ….facciamo in tempo pure a mangiare 74 arrosticini dal pescarese al naviglio sotto casa tua…..grazie della cena C8, per l’occasione prepara cortesemente una bella carbonara cor guanciale di Amatrice e una ricca spolverata de pecorino ROMANO!
    C8 Uber alles

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