“Il fatto che io esisto prova che il mondo non ha alcun senso”
– E. Cioran
Ho notato in questi giorni che su iTunes sta uscendo una versione “super deluxe” (il nome orrendo l’hanno deciso loro, mica io) di Nevermind dei Nirvana per celebrare i 20 anni dalla sua pubblicazione. Penso che qualche riflessione sia d’obbligo.
“Che il mondo abbia permesso un esemplare della mia fatta prova soltanto che le macchie sul cosiddetto sole della vita sono così estese che finiranno per nasconderne la luce.”
Insomma sono passati vent’anni, venti (!) da quando per la prima volta ho ascoltato versi splendidi e apparentemente privi di senso come i seguenti:
Ancora adesso però, nonostante io abbia nel frattempo messo su casa e famiglia e vada ogni giorno a lavorare in giacca e cravatta, penso Kurt avesse capito tante cose.
“La vita non resiste alle alte temperature. Così sono giunto alla conclusione che gli uomini più tormentati, il cui dinamismo interiore raggiunge il parossismo, incapaci di rassegnarsi alla tiepidezza abituale, sono votati al crollo. Nello sfacelo di quanti vivono in regioni insolite si ritrova l’aspetto demoniaco della vita, ma anche la sua insufficienza, il che spiega come mai essa sia il privilegio dei mediocri. Solo costoro vivono a una temperatura normale, gli altri si consumano a temperature a cui la vita non resiste, in cui non si riesce a respirare se non stando con un piede al di là di questa.”
Trattandosi di una grande ricorrenza storica, questa settimana le mie riflessioni sono state dedicate alla ricerca di una svolta, rivolta, rivoluzione! Ingrediente essenziale era la Motivazione (quella con la M maiuscola) che da troppi mesi ormai mancava trascinandomi in un noioso e vorticoso paludone esistenziale.
Magari forse anche solo per il rispetto verso Kurt, un tentativo insomma glielo dovevo.
In parte penso abbiano influito due episodi – al limite banali, ma non per questo meno importanti – avvenuti in settimana, ovvero un colloquio avuto in piedi, per mezz’ora, nel reparto dvd per bambini di Ricordi (ebbene sì) e un breve video visto su youtube (link) intitolato “The surprising truth about what motivates us”
“Se solo potessi portare il mondo intero all’agonia per purificare le radici stesse della vita! Le incendierei con fiamme ardenti e insinuanti, non per distruggerle ma per dar loro una linfa e un calore diversi. Il fuoco che appiccherei al mondo non porterebbe alla rovina, ma a una trasfigurazione cosmica, essenziale. Così la vita si abituerebbe alle alte temperature, e non sarebbe più un ricettacolo di mediocrità.”
Insomma l’epifania emersa da quei due eventi era che le motivazioni in fondo si trovano: (1) nella gioia di saper fare bene qualcosa, (2) nel farla in autonomia e non perché qualcuno ci dice di farlo, e infine (3) nel fare qualcosa che abbia un qualche scopo che non sia il mero inseguire un euro in più (tanto non basteranno mai comunque… questo l’ho capito da tempo).

Per quanto la lezione sia semplice e ovvia, io ci rifletto su e prometto a Kurt che ci provo.
In fondo non è così difficile che mi vada meglio di molti miei eroi… La base di partenza è buona!
- Eschilo (tartaruga in testa)
- Socrate (cicuta)
- Seneca (taglio delle vene + cicuta)
- Nietzsche (manicomio)
- Hemingway (fucile)
- Kurt (fucile)
- Kerouac (whiskey)
- Tupac (sparatoria)
Io mi sento già meglio e vedo tutto più chiaro, quindi mangio allegramente un po’ degli ottimi cioccolatini che ho comprato per allietarmi il weekend, mi preparo per l’invito a cena di stasera, e riascolto Nevermind che è sempre uno splendido album… Mi dispiace care, nuove generazioni, ma voi un Kurt non ce l’avete.

Bello il video, grazie. (Belle anche le parole di Kurt Cobain e le tue foto.) Il tuo blog è un’ottima scoperta!