Di passaggio veloce a Milano per prelevare domani sera a Malpensa l’amica di Mai in arrivo dal Giappone (con tanto di mamma) per dirigersi immediatamente in auto verso il Chianti.
Qui il caldo è ancora atroce e la città deserta.
Rientrare in casa, anche se solo per poche ore, mi da come sempre una strana sensazione. In fondo però siamo sempre in movimento. Metto a stendere gli asciugamani del mare, provo a far rivivere le poche piante sopravvissute alla calura estiva e già risalgo in auto per ripartire.
Nell’attesa di raccontarvi quello che accadrà nei prossimi giorni (farò da guida per la Toscana alle due ospiti che pare non parlino inglese) pubblico un po’ di foto. Come al solito ho mangiato, bevuto e riposato, ebbene sì.



Una segnalazione di merito per la foto a seguire, un paio di delizie arrivate direttamente da Parigi (grazie Nikolaj). Formaggi superlativi.

Visto il tema, mi concederete – per concludere – un passo dal mio libro di Balzac:
“Tragga lei le conclusioni. Ecco com’è la vita. Non è meglio della cucina, puzza altrettanto e bisogna sporcarsi le mani se si vuol combinare qualcosa; sappia soltanto cavarsela pulitamente: questa è tutta la morale della nostra epoca. Se le parlo così della gente, è perché me ne ha dato il diritto: io la conosco. Crede che la biasimi? Niente affatto. E’ sempre stata così e i moralisti non la cambieranno mai. L’uomo è imperfetto. A volte è più o meno ipocrita e gli ingenui dicono allora che è o non è di buoni costumi. Io non accuso i ricchi per difendere i poveri: l’uomo è lo stesso in alto, in basso, in mezzo. Su un milione di queste bestie elette, ci sono dieci compari che si pongono al di sopra di tutto, perfino delle leggi; io ne faccio parte. Lei se è un uomo superiore, proceda diritto e a testa alta. Ma bisognerà che lotti contro l’invidia, la calunnia, la mediocrità, contro tutti quanti.”
(Vautrin, in “Papà Goriot”)