Estemporaneo giorno di vacanza a casa.
Un intermezzo di giri per comprare un regalo di natale arrivato, per colpa mia, un po’ in ritardo, ma che non è per questo meno importante o piacevole.
Finalmente quindi abbiamo in casa delle splendide nuove pentole di cui una eccezionale, francese, in ghisa che pesa un’assurdità ma mi mette allegria solo a guardarla.
Non ne pubblico la foto per una forma di rispetto per Sacchan e Kumi e il resto del mio ramo giapponese della famiglia.
Stanno infatti bene ma arrivano in queste notizie loro notizie e ci avvertono che in giro per Tokyo è quasi impossibile trovare cibo nei supermercati, l’acqua manca nelle case e l’elettricità va a viene nelle lunghe ore della giornata.
Cercando comunque di tenerci caldi in questa grigia giornata di pioggia pubblico però le bellissime lenticchie preparate da Mai qualche giorno fa.
Aggiungo un poscritto di commento alla titolo del post e alla bandiera giapponese della Croce Rossa che ho pubblicato in alto a sinistra.
Forse è la mia mentalità agnostica e razionalista, ma non riesco a comprendere bene l’utilizzo dello slogan: “Pray For Japan”.
Lo trovo quasi dissonante di fronte alla realtà delle cose.
Nel libro che sto leggendo il personaggio, risvegliato da un sogno, si rende conto di quello che aveva appena visto. “…each was an alternative universe or alternative Earth. We were in the worst.”
Tengo la bandiera per rispetto.
Mi rimane però il dubbio che in quel dettaglio ci sia qualcosa che non va.