Iliade 17, Zeus compatisce i cavalli di Achille che piangono la morte di Patroclo.
Avendoli visti piangere il figlio di Saturno si impietosì
e avendo scosso la testa disse al suo cuore
«Ah, sventurati, perché vi abbiamo dati entrambi al re Peleo,
un mortale, quando siete senza età e immortali?
Affinché abbiate dei dolori con uomini sventurati?
Perché non c’è niente di più miserabile dell’uomo
di tutte le cose che respirano e si muovono sulla terra.
Ma non da voi e dal carro scintillante
sarà portato Ettore figlio di Priamo; perché io non lo permetterò.»
Mentre Peppe continua a girare per Xi’an, una “strana città, turistica ma non internazionale, con 3.000 anni di storia ed una masnada di cinesi che sputa per terra” io faccio esercizi di grammatica e metto ordine in casa, aspettando un ospite per stasera.

Mai ha preparato una marea di cose buone. Una strana cena che inizierà da un antipasto con pecorino toscano e marmellata piccante di pere, avocado, hamburger con ricetta giapponese (dentro c’è anche della soia) e si finisce con la tarte tatin fatta in casa.

Fuori intanto continua a diluviare da un cielo eternamente grigio, in sottofondo un atto album dei Baths.

ού μὲν γὰρ τί πού ἐστιν ὀϊζυρώτερον ἀνδροσ
Speriamo almeno la cena vada bene, prima di ripartire domani all’alba.
