
Abbandonato da solo in un weekend di pioggia da Mai, occupata con il suo nuovo impegno lavorativo in Brera, mi dedico a lavoro, letture e sullo stereo jazz a rotazione. Anni ’60, Blue Note, Herbie Hanckock, Ron Carter, Wayne Shorter, Elvin Jones, Charlie Haden e tanti altri. Intanto mi immergo nelle letture e cerco di non pensare alle incontrollate voci di matrimonio che continuano a girare. Non so dove e non so quando, ma succederà e sarete invitati tutti, lo prometto.
Il piano di Kenny Baron continua a suonare “Body and Soul” e io devo ancora decidere cosa preparare stasera per cena quando tornerà Mai, forse il filetto che avevo riportato su dalla Toscana, rosmarino, salvia e due foglie di insalata…. Mi farò ispirare dalle rose sul mio davanzale che ancora credono che sia veramente arrivata la primavera… Beate loro.