
Ebbene sì, il chotto, in un impeto di romanticismo e voglia di viaggiare, ha preso il treno all’alba e ha portato Mai a Venezia. (qui tutte le foto) Bisognava pur festeggiare in qualche modo. Tante ore di treno durante il quale mi sono goduto le splendide pagine del “Diario Notturno” di Flaiano… Poi Venezia, le gondole, il sole, le maschere (comprese quattro giovani turiste giapponesi vestite in succinti abiti rococò con pizzo bianco), i soliti ponti sui canali, le calli e un po’ di sana aria fresca.
Mentre camminavo tra i vicoletti continuavo a ripensare all”pessimismo lucido e dolente” del mio libro, alla “coscienza del nulla vissuta attraverso la quotidiana consunzione dei volti, dei luoghi, dei ricordi” e ripensavo con nostalgia alla mia Roma, e stavo bene.
Oh mia Capitale….