
Scarico un po’ di musica di John Frusciante, chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, e Into The Wild di Eddie Vedder, intanto leggo “Furore” di John Steinbeck in questo caldissimo weekend. Inizio anche a fare le valigie per andare su nella nuova casa.
Preparo lenzuola, asciugamani, e penso che su non avrò neanche la macchinetta del caffè! Ma alla fine va bene anche così.
On bended knee is no way to be free. Lifting up an empty cup, I ask silently. All my destinations will accept the one that’s me.
So che non è la stessa cosa rispetto alle scogliere della California, alle onde del Pacifico o a Cannery Row, ma è pur sempre un viaggio, un’avventura, qualcosa di nuovo. Con lo spirito da zaino sulle spalle affronto anche queste novità.
Leggevo nel libro della settimana scorsa che ciò che caratterizza il modo di ragionare dell’Occidente è il cercare di avere il controllo delle cose, o forse meglio “l’illusione del controllo”, cosa di cui mi sono onestamente stancato. What you’re feeling is premature enlightenment. Without pain, without sacrifice, we would have nothing. Like the first monkey shot into space.
We are god’s unwanted children? So be it.