Un giorno forse Edoardo e Cecilia si chiederanno cosa facevamo in questi giorni di tentati colpi di Stato, di attese per vaccino leggendo statistiche su ricoveri e mutazioni del virus chiedendoci se chiuderanno le scuole.
Ascoltavamo i Nirvana, giocavamo a Monopoli e Othello, passeggiavamo nei boschi tra qualche fiocco di neve. Ecco quello che facevamo.
Mentre aspettiamo che passino queste ultime ore di un buio 2020, mi sono ritrovato a leggere Stephen Hawking e a scoprire che l’universo (o meglio lo spazio-tempo) potrebbe non essere infinito e non avere un inizio o una fine, metaforicamente come una sfera che pur avendo una superficie limitata non ha, appunto, né un inizio né una fine ma è completa in se stessa, senza confini.
Interessante, ma non tanto di sollievo in questa fine 2020 pensare che potremmo trovarci in un loop senza fine e senza uscita.
Nonostante tutto, oggi si guarda avanti al 2021 con una meravigliosa orata da quasi due chili e ore passate con Edoardo e la sorprendente Cecilia a costruire il nostro Saturn V.
Chiudo con un po’ di foto e in coda al post il vezzo della lista dei libri che mi hanno tenuto compagnia in questi ultimi dodici complicati mesi. Concedetemi l’aggiunta di asterischi (da 1 a 4) che non sono un giudizio sul valore dei libri ma unicamente una soggettiva espressione del piacere che ho provato nel leggerli.
Buon capodanno a tutti.
Jim Baggott – Origini (***)
Ron Chernow – Alexander Hamilton (****)
Frederic Gros – The principle of security (**)
Alex Rogers – The Deep (*)
Katharina Pistor – The Code of Capital (*)
Sven-Eric Liedman – The life and works of Marx (**)
Thomas Piketty – Capital in the XXI Century (***)
Ben MacIntyre – The Spy and the Traitor (***)
Bram Stoker – Dracula (**)
Tamas Krausz – Reconstructing Lenin (*)
Terry Rudolph – Quanti (*)
Gadda – Quer pasticciccio brutto di Via Merulana (****)
Rilke – I quaderni di Malte Laurids Brigge (*)
Camus – Le mythe de Sisyphe (***)
Stephen Kotkin – Stalin: Paradoxes of Power (1878-1928) (**)
Philip K. Dick – Do Androids dream of electric sheep (***)
Romain Gary – La promesse de l’aube (**)
Hemingway – A farewell to arms (****)
Henry Miller – Colosso di Morossi (**)
Richard Feynman – Sei pezzi facili (***)
Ernest Cline – Ready Player One (***)
Ernest Cline – Armada (*)
Keigo Higashino – Midnight sun (**)
Michele Mari – Tutto il ferro della Torre Eiffel (*)
Jean-Henri Farbre – Ricordi di un entomologo (vol 1) (***)
Julian Jackson – A certain idea of France (****)
James S. A. Corey – Leviathan wakes (**)
Davide Conti – L’Italia di Piazza Fontana (*)
Ronald C. White – American Ulysses: A Life of Ulysses S. Grant (***)
Jim Baggott – Massa (***)
Kevin Hand – Alien Oceans: The Search for Life in the Depths of Space (**)
Alex Ross – Wagnerism (**)
Benn Steil – The Battle of Bretton Woods (****)
Peter Baker – The Man Who Ran Washington: The Life and Times of James A. Baker III (***)
Charles Dickens – Little Dorritt (***)
Rosanna Warren – Max Jacob: A Life in Art and Letters (***)
Rumaan Alam – Leave the world behind (*)
Barack Obama – A Promised land (****)
Stendhal – Lucien Luwen (*)
Thomas/Tamara Payne – The Dead Are Arising: The Life of Malcolm X (***)
Toby Wilkinson – A World beneath the sands: Adventurers and Archaeologists in the Golden Age of Egyptology (**)
Domani ultimo giorno di lavoro. I bimbi giocano ad un Christmas camp mentre io e Maiko stamattina abbiamo fatto scorta di due orate, insalata di polpo, gamberetti, un chilo e mezzo di filetto da fare in crosta, tortelli bolognesi al capocollo, tagliolini piemontesi, Côtes du Rhône, dolcetti vari, etc etc.
Le vacanze da domani le passeremo qui in casa. A me del mondo fuori non manca nulla, anzi vorrei stare ancora più isolato.
Oltre ai libri della settimana scorsa ho finito bel libro su Steve Jobs e ne sto finendo altri due (leggeri visto il periodo vacanziero, ma divertenti). Ho solo voglia di abbracciare i miei bimbi, sentire Edoardo che strimpella il suo pianoforte e Cecilia che ride. Ho voglia di mangiare bene con Maiko, chiudere la porta e dimenticare tutto il resto.